Waiting for an instant

Waiting for an instant

Waiting for an instant

27/28/29 Maggio 2016, (ty), contra’ San Francesco 98, Vicenza

Concept, immagini, video, website: Outro | Giuseppe Santonocito, Marco Dal Maso, Andrea Garzotto e Alessandro Giacomelli.

Outro | Giuseppe Santonocito: contributor della mostra con la propria collezione di quaderni di note, appunti e citazioni

 

 

Waiting for an instant è progetto visivo e un racconto per immagini realizzato da (Ty) per Making Happiness, Designers Make Troubles 2016. 34 ritratti, proiettati in sequenza sullo sfondo di una parete nera, si presentano sotto forma di figure sfuggenti e fuori fuoco. I volti acquistano nitore e definizione quando, per ciascuno in modo diverso, la felicità si manifesta in un istante, attraverso un suono atteso, imprevisto o familiare. Cosa stiamo davvero cercando quando rincorriamo la felicità? La felicità è un lampo.La felicità è un cambiamento.La felicità è un momento. La vita è una sequenza di attimi, in attesa di un istante di felicità.
(ty) [pronuncia: /t-uaɪ/] è un collettivo creativo multipolare;  oltre che da me è composto dal fotografo e videomaker Marco Dal Maso, dall’architetto e fotografo Andrea Garzotto e dall’art director e web designer Alessandro Giacomelli. A loro si affianca, di volta in volta, un discreto panorama di collaboratori specializzati. (ty) si trova a Vicenza, ma non disdegna il viaggio.
 

Da- A. Una collezione effimera.

Da- A. Una collezione effimera.

Da-A. Una Collezione effimera

Domenica 17 aprile 2016. Dalle 10.00 alle 20.00, Incipit, Vicenza

Concept e curatela: Daniele Monarca

con Manuel Baldini, Petra Cason, Franco Chiani, Saul Costa, Mirko Cremasco, Anselmo De Filippis, Agostino Gallio, Andrea Garzotto, Bruno Lucca, Enrico Mitrovich, Giovanni Morbin, Paolo Pasetto, Sira Rodella, Jennifer rosa, Andrea Rosset, Valentina Rosset, Roberta Rossetto, Giuseppe Santonocito, Stefano Strazzabosco, Giovanni Turria e Barbara Uderzo.

Fotografie: Annamaria Macripò, Andrea Garzotto, Bruno Lucca

Outro | Giuseppe Santonocito: contributor della mostra con la propria collezione di quaderni di note, appunti e citazioni

Una collezione effimera è una mostra concepita e curata dall’artista Daniele Monarca e che, essendo per l’appunto effimera, come l’insetto omonimo è destinata a vivere un solo giorno, dalle 10 alle 20 di domenica 17 aprile. “Per capire di cosa si tratta qu bisogna procedere con un po’ di ordine. Incipit – situato nel complesso dell’ex-opificio Cotorossi di Debba – è l’atelier di quattro artisti, Bruno Lucca, Andrea Garzotto, Valentina Rosset e Daniele Monarca. Quest’ultimo, per un giorno, ha deciso di dismettere i panni dell’artista e di indossare quelli del collezionista organizzando una mostra nel luogo in cui normalmente lavora. Si tratta di una collettiva alla quale sono state chiamate a partecipare persone che in modi e tempi diversi hanno incrociato la vita di questo estemporaneo collezionista. Sono artisti o fotografi (persone cioè che hanno a che fare con le immagini), o filosofi, critici e poeti (che hanno a che fare con le parole), o designer (che hanno a che fare con gli oggetti). A tutti è stato chiesto di mostrare per un giorno non un’opera finita, ma di esporre invece qualcosa che ha a che fare con il processo creativo. Ecco allora che quel “Da-A.” del titolo definisce proprio l’intervallo nel quale sono da collocare gli oggetti che compongono questa strana collezione. Da-A suggerisce un transito, un percorso che porta Da un punto A un altro, Da un’idea A un’altra, Da una persona A un’altra, cioè quell’andirivieni che costituisce il cuore di ogni processo creativo e che, in fondo, ne definisce la fenomenologia. Ogni persona coinvolta in questa mostra-lampo ha portato alla luce qualcosa della propria creatività che normalmente rimane in ombra, e forse resta inesplorata; elementi che sono la parte carsica dei pensieri, o che ne costituiscono la controparte, particolari che funzionano come un metronomo o un’esca; come un detonatore o una memoria.” (dal comunicato stampa di Daniele Monarca)

Postindustrial Chronologies

Postindustrial Chronologies

Postindustrial Chronologies

2013-

Concept: Giuseppe Santonocito e Marco Zorzanello

Outro/ Giuseppe Santonocito: concept, testo generale e riferimenti multidisciplinari.

 

Postindustrial Chronologies è un reportage fotografico-narrativo che esplora il territorio di Porto Marghera dal punto di vista del tempo, di come esso agisce e ha agito sul paesaggio industriale e su quello umano, nell’arco temporale degli ultimi venticinque anni (gli anni della decadenza del sito industriale, ma anche quelli di una generazione umana). Postindustrial Chronologies nasce inizialmente come un reportage fotografico supportato da una precisa struttura concettuale, costituito da una sequenza di dittici riportanti il confronto tra elementi del paesaggio industriale ed “elementi” di quello umano a esso correlato. Tuttavia, nel tempo e nel confronto con la realtà, il nucleo iniziale si è ampliato e complicato, crescendo in stratigrafia e in profondità. La necessità di reperire materiali anche di prima mano (interviste, video, racconti) o di produrre supporti documentari nuovi (schemi, diagrammi, mappe, infografiche) ha trasformato la cornice del reportage fotografico in qualcosa di diverso, di più complesso, definito come Oggetto Documentale Non Identificato (U.D.O). L’U.D.O. è un prodotto transmediale che contempla più possibilità di output reciprocamente dialoganti: mostra fotografica, pubblicazione, video, sito interattivo interattivo. In questo senso Postindustrial Chronologies si attesta come un concept-work, un modello narrativo che, attraverso la matrice dell’U.D.O., può essere applicato ad altri contesti.